Movimenti: il tempo di una nuova fedeltà creativa

Lettera diocesana_Sinodale_2022/09

Sia prima che dopo il Concilio Vaticano II sono sorte numerose aggregazioni, di solito definite Movimenti ecclesiali e Nuove comunità, che sono state approvate dalla Chiesa (cfr. Christifideles Laici 30, Iuvenescit Ecclesia 18). A differenza di altre realtà ecclesiali, queste aggregazioni non hanno origine da una progettualità o da un consociarsi di fedeli per uno scopo particolare. Si tratta piuttosto di proposte di vita cristiana tendenzialmente globale che nascono da un carisma condiviso e propongono forme rinnovate della sequela di Cristo (Iuvenescit Ecclesia 2).

Molti movimenti esistono e operano anche nella Diocesi di Padova. Sono realtà assai diverse l’una dall’altra per carisma fondazionale, strutturazione, ambiti di impegno specifico, consistenza numerica e distribuzione nel territorio. Convergono tutti, assieme alle associazioni, nella Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.

Un momento di importante maturazione per i movimenti è stata la Pentecoste ‘98 quando furono convocati tutti insieme in piazza San Pietro da Giovanni Paolo II. Lì il papa chiese ai presenti «frutti maturi di comunione e di impegno» sottolineando che nella Chiesa «l’aspetto istituzionale e quello carismatico sono quasi co-essenziali» (Ai Movimenti Ecclesiali e alle Nuove Comunità, 30.05.1998).

Da quell’impulso ad avviare una maggiore testimonianza insieme e nelle varie Diocesi sono nate iniziative comuni in molte parti del mondo. Nella nostra Diocesi di Padova, per esempio: le 14 Giornate diocesane dei movimenti dal 1999 al 2014; occasioni di collaborazione con l’Azione cattolica e le altre grandi realtà associative; una partecipazione più attiva a eventi diocesani come la Marcia per la Pace o la Via Crucis cittadina; le celebrazioni della Settimana per l’Unità dei cristiani e altre.

Vari Movimenti e Nuove comunità poi vivono la “Chiesa in uscita” (cfr. Evangelii Gaudium, 49) attraverso i diversi dialoghi con le varie culture presenti nella nostra Diocesi, con il dialogo ecumenico e interreligioso e spesso sono punte avanzate in azioni e iniziative in ambito sociale e civile, a favore degli ultimi e per la pace.

Ora non pochi movimenti si trovano a sperimentare una stagione critica e del tutto nuova della propria crescita: quella in cui, terminata la fase di fondazione, è necessaria una fedeltà creativa per discernere come restare fedeli al carisma ricevuto senza alterarlo ma al tempo stesso senza “uscire dall’oggi che viviamo” come ha raccomandato papa Francesco (Ai Moderatori delle Associazioni di Fedeli, dei Movimenti Ecclesiali e delle Nuove Comunità, 16.09.2021).

Inoltre il contesto socio-culturale in cui la Chiesa si trova (ben espresso nel testo di L. Gui “Il Contesto socio-culturale” in: Sinodo diocesano della Chiesa di Padova, Strumento di lavoro) è particolarmente sfidante per tutti, anche per i movimenti ecclesiali. In una situazione in cui il noi della comunanza di valori e di cammini s’indebolisce a favore dell’io individualizzato e destrutturato anche le proposte di percorsi fortemente condivisi, tipiche dei movimenti, rischiano di risultare poco attraenti.

Nell’ambito del nostro Sinodo diocesano alcuni appartenenti ai movimenti e nuove comunità sono coinvolti direttamente come sinodali, qua e là si sono stati attivati gruppi di discernimento sinodale e nel primo anno di preparazione si è partecipato alla fase di ascolto all’interno delle parrocchie in cui siamo inseriti.

«Sinodo è speranza» ha detto il vescovo Claudio (Indizione del Sinodo della Chiesa di Padova, 16.05.2021). Per i movimenti il Sinodo è, credo, motivo di speranza perché desiderano camminare insieme con tutta la Diocesi. Sappiamo che le comunità che nascono da un carisma hanno bisogno di vivere bene innestate nella compagine ecclesiale di cui fanno parte coltivando un fecondo interscambio con tutte le altre realtà (cfr. Francesco, Evangelii Gaudium 29 e 105) e d’altra parte anche la Chiesa locale ha bisogno di aprirsi con più fiducia alla ricchezza e varietà dei carismi che porta nel proprio seno. Il desiderio c’è, penso, in tutti. Il Sinodo diocesano può forse aiutare a trovare qualche strada, magari del tutto inattesa, per capire che passi fare nel concreto.

Egidio Franco, Movimento dei Focolarini