La missione evangelizzatrice delle famiglie

Lettera diocesana 2021/03

Ripartiamo insieme. Linee guida per la catechesi in Italia nel tempo di covid, testo realizzato dall’Ufficio catechistico nazionale mette in evidenza cinque trasformazioni pastorali (calma sapiente, ritmi e risorse reali, cura dei legami, immersione nel kerygma, vissuto personale). La seconda – ritmi e risorse reali – riguarda la catechesi nelle famiglie e presenta suggerimenti preziosi, alcuni li ritroviamo nel testo diocesano Atteggiamenti e indicazioni pastorali per l’oggi (gennaio 2021):

  • i ritmi e le risorse reali delle famiglie;
  • mettere in luce la domenica e i tempi forti;
  • valorizzare ciò che già c’è;
  • le relazioni del catechista con le famiglie,
  • la possibilità di piccoli gruppi.

Di seguito la “seconda trasformazione” dal testo Ripartiamo insieme. Linee guida per la catechesi in Italia nel tempo di covid,
dell’Ufficio catechistico nazionale


Durante il lockdown ci si è resi conto ancora una volta di quanto sia delicata e fondamentale la missione evangelizzatrice delle famiglie. Più che riflettere su come coinvolgere le famiglie nella catechesi abbiamo compreso di dover assumere la catechesi nelle famiglie. Ma per far questo bisogna partire dai loro ritmi e dalle loro risorse reali, valorizzando ciò che c’è piuttosto che stigmatizzare ciò che manca. La parrocchia sia molto attenta ad offrire strumenti adeguati per vivere la fede in casa: la preghiera familiare e l’ascolto della Parola siano sostenuti attraverso sussidi semplici, suggerimenti per il coinvolgimento del nucleo familiare con pratiche di vita evangelica ed iniziative di carità. Il servizio dei catechisti non sostituisce, ma sostiene il mandato missionario degli sposi e dei genitori. Le norme di cautela sanitaria costringono poi a formare piccoli gruppi per la catechesi: questa è l’occasione per una conoscenza reciproca più profonda, per relazioni più attente di fraternità e di cura reciproca. Il numero più contenuto di bambini o ragazzi consentirà ai catechisti di creare più facilmente un contatto con le famiglie stesse, riallacciando i legami che in questi mesi si sono allentati. Si potrà far sì che gli spazi usuali del catechismo non restino l’unico luogo degli incontri, spostandosi piuttosto in altri ambienti nei quali fare esperienza di iniziazione. Alcune famiglie potranno a volte ospitare il piccolo gruppo nella propria abitazione. Si potranno vivere esperienze di catechesi attraverso l’arte oppure si potranno fare esperienze di servizio con l’aiuto della Caritas parrocchiale o diocesana o di altre associazioni ecclesiali. La parrocchia potrà avviare occasioni di narrazione della Parola o di partecipazione attiva alla liturgia. Siamo invitati ad usare la stessa creatività anche per i ritmi degli incontri, valorizzando la Domenica e i tempi forti dell’anno liturgico. Il segreto resta quello di elaborare itinerari chiari e condivisi con appuntamenti regolari. Si potrà passare dalla catechesi come attività di un singolo catechista ad un mandato missionario condiviso di tutto il gruppo dei catechisti, accompagnati da alcuni coordinatori, insieme ad educatori, animatori ed evangelizzatori. Questa pluralità di figure esprime meglio la ricchezza della comunità, rispetto ad una figura non di rado lasciata sola in un compito così delicato e difficile. Qualora poi queste figure non fossero disponibili, sarà necessario confrontarsi con le famiglie stesse, sostenendo il più possibile il loro compito. In questa ottica, il ruolo oggi spesso frainteso dei padrini del battesimo potrebbe essere rilanciato in ottica missionaria: qualcuno di loro potrebbe esser disponibile e motivato a onorare l’impegno preso.

Ripartiamo insieme (Ufficio catechistico nazionale) Atteggiamenti pastorali per l’oggi (Diocesi Padova)