Fidanzamento. I passi di un amore che cresce

Lettera diocesana 2019/02

 

Una parola sorpassata e vuota oppure ancora carica di significato? È una domanda che mi pongo di fronte al termine “fidanzamento”, usato ancora negli ambienti ecclesiali, ma ormai inusuale nella società, eccetto nelle notizie di gossip. In senso stretto, i fidanzati sono due persone che stanno compiendo un cammino di conoscenza e avvicinamento al matrimonio, che hanno scelto di fare sul serio nella loro relazione d’amore e sono orientati con decisione verso una vita insieme. Oggi, però, i giovani che vivono così non sono molti.

«La cultura e la società odierna sono diventate piuttosto indifferenti alla delicatezza e alla serietà di questo passaggio. E d’altra parte, non si può dire che siano generose con i giovani che sono seriamente intenzionati a metter su casa e mettere al mondo figli! Anzi, spesso pongono mille ostacoli, mentali e pratici» (papa Francesco)[1].

Eppure questo termine o, meglio, questa esperienza il cui nome ha a che fare con fiducia – la fiance francese –, mantiene intatto il suo fascino e la sua ricchezza.

Chi sceglie di vivere l’amore di coppia attraversando il tempo del fidanzamento, lascia spazio alla pazienza e alla crescita, ossia permette alla relazione di approfondirsi e maturare. Il coraggio dell’attesa dà alla coppia la possibilità di verificare lo spessore dell’attrazione o del sentimento, ma anche di maturare nella fiducia e nella libertà più autentica, imparando il linguaggio delle parole e dei gesti dell’amore. Il fidanzamento è un vero e proprio tempo di discernimento, tempo in cui leggere l’esperienza d’amore per comprendere se porta i tratti della chiamata di Dio, se quel partner con cui si cammina è quello che il Signore ha affidato, se è con quella persona che si è chiamati a diventare immagine dell’amore di Cristo per la Chiesa. Questi tratti potranno e dovranno crescere anche nel matrimonio, ma sono necessari sin dall’inizio per dargli delle solide basi. Anche Dio ha avuto e ha continuamente la pazienza del fidanzamento: fino alla venuta di Cristo («Ecco lo sposo!», Mt 25,6) ci ha parlato del matrimonio coniugandolo al futuro («La tua terra avrà uno sposo», Is 62,4), chiedendo a Israele il fidanzamento, un tempo di avvicinamento e promessa, che lo mettesse in cammino verso di lui, imparando giorno dopo giorno i suoi atteggiamenti, affinando il proprio cuore al suo, preparando il tempo dell’intimità e della piena alleanza.

Alla maniera di Dio anche due giovani possono percorrere questa strada e la comunità è chiamata a incoraggiare questa scelta seppur poco di moda, mettendo in luce la bellezza della responsabilità, della preparazione, della maturazione interiore, rispetto ai tratti sdolcinati o impulsivi e poco realistici pubblicizzati dai media. Un’indicazione pastorale, fra tutte, potrebbe essere davvero utile per una coppia di giovani che s’incammina nell’esperienza dell’amore: perché non suggerirle di scegliere un itinerario di preparazione alle nozze non quando sono già stati scelti la data della celebrazione e il ristorante, ma prima, così da darsi un’ulteriore occasione per approfondire la propria fede, verificare la propria scelta e compiere un autentico apprendistato del matrimonio?

don Silvano Trincanato, 
direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Famiglia


[1] Cfr. Udienza generale, mercoledì 27 maggio 2015

In allegato la Nota: Nota Sposi nel Signore