Da leggere e da vedere 2021/06

Da leggere 2021/06

QUELLO CHE POSSIAMO IMPARARE IN AFRICA

Dante Carraro con Paolo Di Paolo, Quello che possiamo imparare in Africa. La salute come bene comune. Con un contributo di Claudio Magris, Editori Laterza, 2021, pp. 160, 18,00 euro

Un ragazzo della provincia veneta, laureato in medicina, sceglie di diventare sacerdote, impegnandosi nelle parrocchie di periferia. Poi incontra l’ong Medici con l’Africa Cuamm e nel 1995 fa il suo primo viaggio in Africa, nel Mozambico da poco uscito dalla guerra civile. È l’inizio di un’avventura personale che si affaccia in quella comunitaria della più grande organizzazione italiana in Africa. In oltre 70 anni, attraverso programmi di cura e prevenzione in 41 paesi, interventi di sviluppo dei sistemi sanitari, attività dedicate ai malati, formazione di medici, infermieri, ostetriche e altre figure professionali, il Cuamm si spende – come scrive Claudio Magris nell’introduzione a questo libro – per la crescita dell’Africa, il «parto epocale» di una nuova civiltà.

Gli autori. Dante Carraro, laureato in medicina all’Università di Padova, nel 1987 ha conseguito la specializzazione in cardiologia. Ordinato sacerdote nel 1991, dal 1994 al 2008 è stato vicedirettore dell’ong Medici con l’Africa Cuamm, da oltre 70 anni impegnata nel campo della cooperazione sanitaria internazionale e, in particolare, nell’Africa subsahariana, per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Nel 2008 è diventato direttore dell’organizzazione, carica che lo porta spesso negli otto paesi dell’Africa subsahariana in cui opera Medici con l’Africa Cuamm (Angola, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Sierra Leone, Sud Sudan, Uganda, Repubblica Centrafricana).

Paolo Di Paolo è autore di romanzi e saggi tradotti in diverse lingue europee.


IL DONO E IL DISCERNIMENTO

Francesco Occhetta e Mariella Enoc, Il dono e il discernimento. Dialogo tra un gesuita e una manager, Rizzoli, 2021, pp. 192, 14,00 euro

Chi è Mariella Enoc, la donna che papa Francesco ha di recente confermato alla presidenza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù? Lo stesso Bergoglio l’ha definita “una leonessa”, e anche la stampa – nazionale e internazionale – ne parla spesso come di una “lady di ferro”, una “donna tenace”. Queste formule, però, ci restituiscono solo una parte della caratura umana e professionale di una delle più importanti manager italiane in campo sanitario. Il dialogo con il padre gesuita Francesco Occhetta ci permette invece di ripercorrere non solo la sua parabola lavorativa, ma di scoprire i nodi più significativi di un’esistenza indubbiamente ricca. Le gioie e le ferite; le speranze e le paure; le convinzioni incrollabili e i dubbi irrisolti; le battaglie vinte e quelle perse, ma comunque combattute sempre fino in fondo.

Gli autori. Francesco Occhetta, gesuita, insegna alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Milano, ha conseguito la licenza in teologia morale a Madrid e il dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana. È specializzato in diritti umani all’Università degli studi di Padova. Ha completato la sua formazione a Santiago del Cile. Giornalista professionista dal 2010, è consulente spirituale dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi) e direttore scientifico dei corsi in Dottrina sociale della Chiesa della Fondazione pontificia Centesimus annus. Ha ideato “Comunità di Connessioni”, un percorso di formazione all’impegno sociale e politico.

Mariella Enoc è presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Dopo gli studi classici e in medicina si è occupata con continuità dell’amministrazione e della gestione di strutture sanitarie. Dal 2012 è procuratore speciale dell’ospedale Valduce di Como, e lo è stata per dieci anni dell’ospedale Cottolengo di Torino. È stata presidente di Confindustria Piemonte dal 2008 al 2012. Da sempre attiva nel settore filantropico, è stata vicepresidente della Fondazione Cariplo dal 2004 fino al maggio 2019 e vicepresidente della Fondazione Cini dal 2008 al 2020. Attualmente è membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Don Gnocchi e presidente della Fondazione Ismu.


SAN GIUSEPPE

Fabio Rosini, San Giuseppe. Accogliere, custodire e nutrire, Edizioni San Paolo, 2021, pp. 160, 14,00 euro

Questo libro cerca di amplificare la voce di un angelo ascoltata in sogno da un giovane discendente del re Davide. Per Giuseppe, figlio di Giacobbe, obbedire a quel sogno ha significato entrare nella grandezza e divenire affidatario di una storia meravigliosa. Prendendo come esempio il papà terreno di Gesù, il volume propone un cammino per apprendere a non sprecare la bellezza, per aprirsi ad accogliere la grazia, per custodire ciò che è prezioso e nutrire ciò che salva. Alla scuola di un uomo tanto solido quanto umile, tanto forte quanto docile, possiamo imparare l’arte della custodia della vita, quella altrui e quella propria, quella naturale come quella dello Spirito. Egli è quel padre che manca a questa generazione e che dobbiamo riscoprire e ridiventare.

L’autore. Fabio Rosini, sacerdote romano e attualmente direttore del servizio per le vocazioni della diocesi di Roma, è stato incaricato della pastorale interna per i dipendenti della Rai e poi parroco. Ha conseguito la licenza in Sacre Scritture presso il Pontificio Istituto Biblico. Commenta regolarmente il Vangelo domenicale per Radio Vaticana da più di dieci anni e lo ha fatto anche per il settimanale Famiglia Cristiana per un intero ciclo triennale. Per Radio Vaticana produce ogni settimana una catechesi biblica.


Da vedere 2021/06

I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA

di Fabio Dipinto
documentario, 55 min

Siamo sui luoghi e incontriamo le persone che hanno scelto di percorrere un cammino del tutto insolito e originale: pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religioso. Con testimonianze varie e diversificate..

La Via Francigena è l’antica Via che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia. Sono 1.800 chilometri che, a lungo dimenticati, sono stati riscoperti in anni più recenti, permettendo di riprendere i contatti con un percorso bello e affascinante. Fabio Dipinto, filmmaker torinese classe 1989, ricorda la genesi del lavoro: «Nel 2012 ho intrapreso il cammino di Santiago che mi ha lasciato qualcosa di unico e magico. La scorsa primavera sono entrato in contatto con un gruppo di persone che di lì a poco avrebbero aggiornato volontariamente la segnaletica del famoso percorso. È nata allora l’idea di unirmi a loro per girare un documentario, creando così la giusta fusione tra le mie due grandi passioni: il camminare e la cinematografia. Il 18 di luglio sono partito dal colle del Gran San Bernardo per giungere a Roma il 2 settembre». Riguardo alla differenza tra le due esperienze precisa: «Quello di Santiago è un Cammino legato molto più alla condivisione, all’umanità, mentre la via Francigena è indicato per persone che hanno voglia di stare a contatto con la natura, con il silenzio e vivere un’esperienza intima e selvaggia». Nel percorso dalla Val d’Aosta a Roma, molte interviste punteggiano il percorso con persone di varia cultura di disparati interessi: scrittori, psicoatleti, storici, e personaggi quali il rettore della Confraternita di San Giacomo di Compostela. Il territorio è segnato da una non comune bellezza paesaggistica e culturale. Negli angoli più particolari s’incontrano tradizioni di forte valenza religiosa accanto ad altre che significano legami storici secolari e abitudini non modificabili. In tutti gli intervistati emerge una forte commozione per l’esperienza provata insieme alla convinzione che quello che il cammino lascia in ciascuno è destinato a restare nel cuore di ciascuno. Mai come in questo caso il terminale della sala tradizionale può rivelarsi insufficiente. Il film si presta infatti per proiezioni in ogni luogo dove ci sia amore e rispetto per storie di natura e di equilibrio. Respira l’aria della Via Francigena vuol dire sentire i sapori e gli odori dell’aria pura e della freschezza. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile/realistico e anche adatto per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della Cei).