Il Cammino sinodale della Chiesa italiana è strutturato in tre fasi suddivise negli anni 2021-2025: narrativa (2021-2023), sapienziale (2023-2024), profetica (2024-2025). Ciascuna fase mette in primo piano una particolare dimensione: quella narrativa privilegia l’ascolto, quella sapienziale il discernimento e quella profetica il progetto.
Nell’anno pastorale 2023-2024 si affronta la fase sapienziale che fa tesoro di quanto emerso nei primi due anni e intende approfondirlo, in prospettiva spirituale e operativa. La “sapienza” biblica non è un ragionamento astratto, ma spinge alla conversione personale e comunitaria.
Le Chiese in Italia sono, quindi, incamminate verso un discernimento operativo che prepari il terreno alle decisioni, necessariamente orientate a un rinnovamento ecclesiale in una prospettiva di estroversione missionaria: rendere più agili alcune dinamiche ecclesiali (dottrinali, pastorali, giuridiche, amministrative) per rendere più efficace l’incontro tra il Vangelo.
Il racconto dei discepoli di Emmaus fa da filo conduttore offrendo i criteri fondamentali per il “discernimento operativo”.
Nei primi due anni del Cammino sinodale è emersa una convinzione precisa: le Chiese in Italia vogliono camminare nell’ottica della “conversione pastorale e missionaria”. Il sentire comune le impegna a procedere nella promozione di comunità più fraterne e accoglienti, capaci di ascoltare e testimoniare il messaggio di salvezza e misericordia di Gesù.
Con la fase sapienziale, si apre la questione decisiva: come collegare la partenza e la meta, quali ponti costruire perché il rinnovamento ecclesiale, coltivato nella fase narrativa, non rimanga solo un sogno? Qui si gioca l’esito del Cammino sinodale. Sarebbe inutile e frustrante continuare a ripetere che la realtà non è più quella di prima e che, perciò, occorre realizzare una Chiesa più evangelica, se ora non si focalizzassero i passi da compiere con pazienza e con decisione. Si tratta, cioè, di sbloccare o snellire alcuni meccanismi che possano favorire una Chiesa più sinodale e, quindi, più missionaria.
La fase sapienziale ha il compito di individuare le scelte possibili, preparare delle proposte da condurre alla fase profetica, comprendere come si attua il consenso dei fedeli e come questo sostiene le scelte dei pastori, focalizzandosi non su “che cosa il mondo deve cambiare per avvicinarsi alla Chiesa”, ma su “che cosa la Chiesa deve cambiare per favorire l’incontro del Vangelo con il mondo”. Il discernimento sarà dunque “operativo”, ossia indirizzato alla conversione personale e comunitaria dei discepoli di Gesù.
In vista di questa conversione, l’ampio ascolto delle Chiese ha messo in luce problemi e suggerito soluzioni. Il tutto è stato raggruppato in cinque macro-temi:
1) la missione secondo lo stile di prossimità;
2) il linguaggio e la comunicazione;
3) la formazione alla fede e alla vita;
4) la sinodalità permanente e la corresponsabilità;
5) il cambiamento delle strutture.
Come si può notare, le tematiche non sono diverse da quelle emerse nel Sinodo diocesano di Padova nelle fasi precedenti che ugualmente ricalcano il percorso nazionale.
don Livio Tonello, direttore Issr di Padova e membro del Comitato nazionale del cammino sinodale