Urgenze pastorali. Perché leggerlo?

Lettera diocesana_Sguardi 2019/10

Con questo numero di Lettera diocesana viene introdotta Lettera diocesana_Sguardi, una proposta che si alternerà periodicamente alla consueta struttura del periodico, fornendo alcuni approfondimenti (Sguardi, appunto, dal punto di vista ecclesiale, culturale-antropologico e pastorale) su alcuni testi specifici. In questo numero protagonista è URGENZE PASTORALI di Christoph Theobald.

 

Ascolta alcuni brevi estratti

È stato pubblicato un libro molto pericoloso. Cinque motivi per i quali è bene mettere in guardia i cristiani dal leggerlo, in particolare i presbiteri. Il libro è Christoph Theobald, Urgenze pastorali. Per una pedagogia della riforma, Edizioni Dehoniane, Bologna 2019. Questo libro va messo all’indice.

  1. Si tratta del libro di un teologo. Si sa che, quindi, è tempo perso in partenza. Per di più, francese, quindi, cos’ha da insegnare a noi italiani? E, ancora peggio, gesuita, quindi come il Papa attuale, che è stato accusato addirittura di eresia, già da molti.
  2. Si tratta di un libro corto? Assolutamente no. E allora ci vuole troppo tempo a leggerlo, non vale la pena. Abbiamo bisogno di risposte pronte, veloci, facili e verificabili immediatamente. È inutile dedicare più di 15 minuti settimanali alla lettura di cose diverse dai post nei social.
  3. Già il sottotitolo suona male: pedagogia della riforma. Cosa c’è da riformare? Quello che facciamo siamo capaci di farlo, cosa ci sarebbe di così urgente da fare in pastorale?
  4. Si tratta di una riflessione per le chiese europee. Che problemi ci sono nelle chiese europee? Abbiamo migliaia di strutture, una presenza capillare, abbiamo più cose cattoliche che Giga internet nel telefono. Secondo il teologo si tratterebbe di fare tre cose, come scritto nei tre capitoli: I) Sedersi e guardarsi attorno; II) Avviare una conversione missionaria; III) Ripartire dall’annuncio del vangelo per generare la Chiesa. È molto pericoloso fare queste cose. Partire da una diagnosi? Ma se abbiamo già le soluzioni per tutto! Conversione missionaria? Ma se l’Europa ha perfino le radici cristiane! Ripartire dal vangelo? Beh, niente di nuovo, insomma. Chi è più bravo di noi in questo?
  5. Infine, la cosa più grave. Queste quattrocento pagine invitano a un atto di fiducia nelle persone. Dovremmo fidarci delle persone, insomma. Ma stiamo scherzando! Cosa ha fatto più danni della libertà e della creatività nel corso di venti secoli di cristianesimo in Europa? Con tutte le guerre tra cristiani, le divisioni e le eresie che hanno attraversato l’Europa, sarebbe ora di finirla di dire di dare fiducia alle persone.

Un libro altamente pericoloso! Peccato che il 14 giugno 1966, il papa Paolo VI abbia abolito l’Index Librorum Prohibitorum che dal 1558 ci preservava da un pericolo come quello dal quale abbiamo cercato di mettere in guardia. Questo libro è, purtroppo, in commercio, e rimane reperibile ovunque.

Insomma, fin dai tempi di Adamo ed Eva ciò che viene proibito diventa sempre molto ambìto:  «Non mangiate del frutto…», e infatti, lo mangiarono subito. Proibire qualcosa significa metterlo in evidenza, infatti, molti divieti sono pedagogici, come le segnalazioni di pericolo. Ho scelto questa tecnica, un po’ infantile, per dire, sicuramente senza aver annoiato nessuno, che nella marea di ciò che viene scritto sulla carta e nel web, il libro di Theobald merita veramente attenzione e, quindi, è un’ottima cosa cedere alla tentazione di comprarlo, sottolinearlo, regalarlo e per essere ancora più “pericolosi”… attuarlo!

don Giulio Osto, docente Istituto superiore di Scienze religiose di Padova