Attraverso questo lavoro Christoph Theobald si rivolge ai lettori con un invito a confrontare la situazione sociale ed ecclesiale che egli descrive con quella loro propria, «per identificare ciò che accade ora, ma anche e soprattutto per cogliere le tendenze e le evoluzioni, addirittura i mutamenti che si stanno producendo e che via via si presentano con sempre maggiore chiarezza» (p. 9). Il testo offre quindi chiavi di interpretazione e lettura del presente, utili a dischiudere l’agire ecclesiale nel futuro. L’orizzonte di riferimento è mutuato da due documenti del papa, Laudato si’! ed Evangelii gaudium, con particolare riferimento alla «trasformazione missionaria» che quest’ultima propone per la Chiesa, criterio decisivo per la sua riforma (non a caso, papa Francesco è il pensatore di gran lunga più citato dell’intero lavoro): scopo della ricerca sarà comprendere «perché avviare una riforma, su che cosa deve vertere, come metterla in atto e, anzitutto, dove si trova il suo radicamento» (p. 17).
Viene così delineandosi una pedagogia della riforma che si sviluppa in tre tempi: nel primo tempo si evoca la necessità di sostare insieme (sedersi dice l’autore) per tentare una diagnosi della situazione nelle diverse realtà e comunità locali, e per discernere nella concretezza del quotidiano le possibilità di accoglienza di un rinnovato annuncio del Vangelo. Vengono affrontati il tema della «ricomposizione del cattolicesimo europeo», della necessità di «affrontare la crisi di credibilità», della sfida ad «abitare lo spazio» nella sua poliedricità geografica e culturale.
Nel secondo tempo lo sguardo si volge alla conversione missionaria propriamente detta, esaminandola non dal punto di vista delle misure da adottare, quanto dal versante fondamentale, ossia dalla capacità della Chiesa di offrire testimonianza di un’autentica esistenza cristiana, basata su una precisa esperienza di fede, e quindi in grado di far fronte ai sospetti della società attuale verso ogni fervore missionario. Argomenti della sezione sono il «potenziale trasformativo» del Vangelo come «esperienza che spinge all’uscita», la gerarchia delle verità considerata nella chiave della pastoralità, il tema nodale di un’esistenza umana in trasformazione, che chiede di essere ri-pensata.
Nel terzo tempo vengono avvicinati più precisamente gli elementi e i processi che favoriscono tale trasformazione: dopo uno sguardo ai nuovi carismi e ministeri, si legge la sacramentalità in chiave missionaria; si propone un modo di procedere, ossia la necessità di imparare insieme a deliberare, appoggiandosi sulla Parola e aprendosi sulla storia; vengono infine fissate le tappe di tale processo, genetico, per un nuovo volto di Chiesa. Chiudono l’opera alcuni appendici interessanti, inerenti la pastorale generativa e la struttura narrativa della trasmissione della fede.
Assunta Steccanella, pastoralista, Facoltà teologica del Triveneto