Sembra quasi uno scherzo del destino, tutto è nato per caso dopo un periodo molto buio a causa di una lunga malattia che mi ha reso un po’ impermeabile a quello che mi succedeva attorno, mi ha messo a dura prova e mi ha fatto a volte dubitare sulla giustizia divina pensando “perché proprio a me”!
Da un’amicizia iniziata un po’ per caso, ma da subito molto intensa, ecco che mi arriva una proposta destabilizzante: questa amica mi chiede di entrare a far parte di un gruppo con cui lei collabora già da tempo la “Caritas”. Mi propone di coprire una mansione semplice di gestione del programma di inserimento dati. Conoscendo la mia attitudine per il mondo digitale, questa sua richiesta mi fa sentire speciale, lei ha chiesto proprio a me, ha scelto me!
Accetto senza esitare.
Prendere visione delle difficoltà degli altri, delle persone che si rivolgono al nostro sportello Caritas, mi fa rendere conto che molte persone soffrono e hanno bisogno di aiuto e comprensione.
Questo mi spinge a essere più attiva nel gruppo e inizio a fare ascolto, a incontrare le persone, ad ascoltarle e a dare parole di conforto quando serve.
Non sono più impermeabile ai bisogni degli altri.
Avvicinarmi ai fratelli che soffrono mi avvicina a Dio e a seguire la sua Parola.
Succede sempre qualcosa di speciale durante i nostri momenti di incontro, quando con la lettura di un brano del Vangelo iniziamo a metterci in relazione con Dio. Le riflessioni mi portano sempre ad avere dei riscontri con la mia vita, c’è sempre una frase o una parola che mi fa riflettere sulla mia esperienza.
«Quello che farete al più piccolo tra voi, lo avete fatto a me»: questa frase che Gesù ci ha detto per me è stata una svolta, veramente attraverso gli altri ho riscoperto la relazione con Dio.
Testimonianza di Ketty Sanvido, volontaria Centro di Ascolto Vicariato di Teolo-sportello di Bresseo