È sempre suggestiva la scena con cui l’evangelista Matteo fa iniziare l’attività “missionaria” di Gesù sulle strade della Galilea: «…vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro…» (Mt 5,1). Solo dopo i discepoli venivano inviati: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino» (Mt 10,5-7).
L’agire del Maestro è chiaro: c’è un tempo vissuto alla sua scuola, in ascolto dei suoi insegnamenti, e verrà, poi, un tempo in cui i discepoli saranno anche testimoni del suo amore e della sua compassione per gli uomini.
È proprio vero, prima dell’annuncio c’è sempre l’ascolto. «La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la Parola di Cristo» (Rm 10,17). Essere ascoltatori della Parola, prima di essere annunciatori.
Da qui la necessità dell’ascolto e della lettura personale della Parola e l’impegno di confrontare con essa la propria vita. Il bisogno di una sosta per rinfrancare lo spirito e ripartire con cuore rinnovato per incontrare la storia dell’uomo e amarla. Quale tempo più opportuno per fare ciò se non la Quaresima, che si protrae per cinque settimane durante le quali ci si prepara alla Pasqua di Risurrezione?
I vangeli dell’Anno A, che ascolteremo nelle cinque domeniche, offrono un’opportunità straordinaria per sostare e ascoltare la voce del Signore. Essi ci aiutano a ripercorrere il nostro cammino di fede riconoscendo nei racconti biblici, oltre ai nostri racconti di vita e di storie personali di fede, anche quelli di tanti uomini e donne lontani da Cristo e dalla comunità. Nell’ascolto potremo ritrovare il desiderio della conversione, il bisogno di un’acqua viva che tolga ogni sete, di una luce che illumini le nostre tenebre e di una vita piena che vada oltre la morte.
Potremo essere più vicini a quanti hanno deciso di scegliere di diventare cristiani attraverso l’itinerario del catecumenato, e lasciarci coinvolgere dai ragazzi del cammino di Iniziazione cristiana presenti nelle parrocchie che vivranno l’ultima Quaresima prima della celebrazione dei sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia nella Veglia pasquale. È una grande grazia per tutta la comunità cristiana degli adulti che, mentre accompagna i suoi figli perché siano generati alla fede, è essa stessa rigenerata, abbandonando le tante paure e divenendo Chiesa in uscita, gioiosa di annunciare la buona Notizia. Sarà importante allora sostare nel Vangelo e con il Vangelo, prenderlo, leggerlo, meditarlo, ruminarlo, come ci hanno insegnato i padri della Chiesa, e condividerlo tra noi adulti, ma anche con i bambini.
Per questo motivo, due sono le proposte che si possono vivere nel tempo quaresimale: i Centri di ascolto della Parola per adulti e i Centri di ascolto per i bambini e ragazzi a cominciare dai 9/10 anni.
Con l’aiuto di una guida, i partecipanti adulti dei Centri di ascolto, ascoltano la Parola e confrontano l’annuncio di Gesù con la loro vita. La Parola del Signore è per ciascuno e per il mondo, ma la sera in cui ha luogo il Centro di ascolto, essa è rivolta soprattutto ai presenti, illuminando e sostenendo, nel confronto reciproco, la loro vita.
Con l’aiuto dei genitori, i ragazzi divisi in piccoli gruppi si ritrovano nelle famiglie e, aiutati dai genitori, imparano a leggere il Vangelo, il primo catechismo, e a riconoscerlo dentro alla loro stessa vita.
Vivono così un modo diverso di fare “catechismo”, in cui, accanto al Libro del Vangelo, nel suo ruolo di primo catechismo, vi è la testimonianza preziosa, fraterna e accogliente degli adulti.
don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Annuncio e la Catechesi