La fotografia delle migrazioni nel mondo, in Europa, in Italia e nel Veneto

Lettera diocesana_Sinodale_2023/02

Nel mondo il numero di migranti internazionali nel 2021 è stimato in 281 milioni di persone, circa il 3,6% della popolazione planetaria. Le cause di un così grande numero di persone che lasciano il luogo in cui hanno vissuto sono tante, ma le più salienti si possono ricondurre ai conflitti attivi (32 nel 2021), alla fame (che colpisce circa 870 milioni di persone) e a eventi climatici causati dalle crisi ambientali (che nel 2021 hanno generato 24 milioni di sfollati interni). Inoltre, complice anche lo scoppio del conflitto in Ucraina, nel mese di maggio del 2022 si è superata la soglia dei 100 milioni di migranti forzati (categoria che include al suo interno gli sfollati interni, i rifugiati, i richiedenti asilo e tutte le persone che sono costrette ad abbandonare il proprio territorio).

Nell’Unione Europea i flussi migratori del 2020 hanno generato 37,4 milioni di stranieri (di cui 13,7 comunitari). Questi sono distribuiti all’interno dei Paesi dell’UE, ma il 70% del totale è presente solo in  quattro stati: Germania, Spagna, Francia e Italia. Nel 2021 le persone migranti che hanno raggiunto l’Europa in modo irregolare sono circa 200 mila. La maggior parte di essi è arrivata attraverso il Mediterraneo (luogo di migrazione più fatale al mondo che conta dal 2014 al 2022 quasi 25000 morti) e i Balcani Occidentali.

Nel 2021, sono 5,2 milioni i residenti stranieri in Italia (circa il 9% della popolazione). La maggior parte di essi proviene da altre nazioni europee (47,6%), seguiti da asiatici (22,6%), africani (22,2%) e americani (7,5%).

Le donne sono leggermente in più rispetto agli uomini e l’età media è di 34,8 anni (contro i 46,5 degli italiani). Le regioni con più stranieri residenti sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana.

In Veneto, al 1° gennaio 2021, gli stranieri residenti erano 509.430 corrispondenti al 10,5% del totale dei residenti in regione. I territori delle province di Verona e Padova sono quelli con maggiore presenza di cittadini stranieri, rispettivamente con circa 115 mila e 98 mila stranieri residenti.

Focus lavoro
Su circa 22 milioni e mezzo di lavoratori in Italia 2.257.000 sono stranieri. I settori più popolati dagli uomini sono quelli dell’industria e dell’edilizia, dalle donne, invece, servizi domestici, cura delle persone e pulizie. Si evidenzia una scelta di mansioni non qualificate o operaie, professioni per le quali un terzo dei lavoratori stranieri sono sovraistruiti.
Le forme contrattuali per i lavoratori stranieri sono spesso precarie; infatti, 1/3 di essi hanno contratti “non standard” (a termine o in part time involontario) o contratti di apprendistato o a carattere intermittente. È ancora alto il fenomeno dello sfruttamento lavorativo.
Una nota positiva è data, invece, dal numero di imprese a guida straniera: queste nel 2021 sono aumentate del 4,3% rispetto al 2019, raggiungendo quota 642.638.

Focus istruzione
In generale in Italia sono diminuiti gli studenti nelle scuole dell’obbligo, sia per quanto riguarda gli italiani che per gli stranieri. Questi ultimi corrispondo a circa il 10% degli studenti complessivi. Sono tanti nelle scuole dell’infanzia, ma analizzando gli ordini successivi il tasso di iscrizione degli studenti stranieri diminuisce fino ad arrivare al solo 5% nelle università.

 

Focus sociale
Nel 2021 sono stati 1,6 milioni di stranieri a trovarsi in situazione di povertà assoluta (in totale in Italia sono 5,6 milioni persone in questa condizione).
Molti stranieri sono vittime di discriminazione istituzionale e di natura burocratico-amministrativa: ad esempio, spesso viene negata l’apertura di un conto corrente da parte di banche e uffici postali alle persone in attesa di permesso di soggiorno, anche a quelle che hanno diritto di lavorare e quindi l’esigenza di depositare gli stipendi; le anagrafi comunali creano ritardi nel perfezionare le pratiche di residenza, precludendo, per parecchio tempo, la presa in carico dei servizi sociali o l’assistenza sanitaria non emergenziale.
Dal punto di vista abitativo il 65% degli stranieri residenti in Italia sono in locazione, il 7,4% abita nel proprio luogo di lavoro, il 7,6% con parenti o connazionali. Solo il 20% di essi hanno un alloggio di proprietà. Questo è spesso piccolo, in quartieri periferici o comuni decentrati e porta all’aumento del distanziamento sociale.

Giuseppe Pappalardo, operatore dell’area promozione Caritas di Caritas diocesana

––––––––––––––––––––––––––––

I dati sul fenomeno migratorio nel mondo e, nello specifico, in Italia sono contenuti in report annuali che analizzano i vari aspetti di questo complesso argomento. In particolare, il centro studi e ricerche IDOS ha pubblicato il Dossier Statistico Immigrazione 2022 e Caritas Italiana, in collaborazione con Migrantes, il XXXI Rapporto Immigrazione 2022. In entrambi sono presi in considerazione i dati relativi all’anno 2021. Nel Rapporto 2021 Immigrazione straniera in Veneto, elaborato dalla Regione sono contenuti dati localmente specifici.