Nel messaggio per la Giornata mondiale della pace (1 gennaio 2022) papa Francesco ha indicato tra le vieper la costruzione di una pace duratura quella della «educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo». Essa costituisce un “vettore” primario di uno “sviluppo umano integrale” che rende la persona più libera e responsabile per la difesa e la promozione della pace e nel contempo è fondamento di una «società coesa, civile, in grado di generare speranza, ricchezza e progresso». Trovo le parole di Francesco pertinenti con il profilo dell’insegnante di religione il quale è chiamato oggi a esercitare una “professione educativa” di alto profilo culturale, capace di andare oltre il confine tracciato dai percorsi di formazione accademica, delle conoscenze dottrinali e delle competenze didattiche. Infatti, sullo sfondo del percorso di studio per la formazione dell’insegnante di religione non c’è la carriera accademica da raggiungere bensì il bambino, il ragazzo e il giovane di oggi che attendono di essere accompagnati e motivati nel loro cammino di crescita e di formazione allo scopo di entrare nella società di domani da protagonisti del rinnovamento della società e della chiesa, con un vivo senso di interesse e amore per l’essere umano e per l’intera famiglia umana. Questo è l’obiettivo dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova che ormai da più di 35 anni si propone alla formazione dei futuri insegnanti di religione. Se in un primo tempo la formazione accademica e il contesto scolastico potevano contare su un retroterra culturale e religioso abbastanza coeso, oggi invece si avverte l’urgenza di ricalibrare e misurare l’offerta formativa su alcuni aspetti fondamentali della persona e della religione cattolica, in vista di una maggiore condivisione del vivere comune e del sentire religioso. C’è infatti l’intima persuasione che la religione prima ancora di essere espressione della fede indichi piuttosto una “traccia” sulla quale lavorare, in senso educativo, per la costruzione di una visione “integrale” della persona capace di interagire in modo attivo e corresponsabile in una società plurale segnata dalla diversità culturale e religiosa, evitando le derive della violenza, dell’esclusione e dello scarto, molto spesso nutrite di ignoranza e di conoscenze frammentarie e isolate. Per questo l’Istituto si propone come percorso di formazione teologica integrale aperta alla diversità dei saperi (filosofia, psicologia, pedagogia, sociologia, diritto, arte) in prospettiva interculturale e interreligiosa.
Don Gaudenzio Zambon, docente stabile dell’ISSR di Padova