IL BAMBINO È IL MAESTRO
di Alexandre Mourot
documentario, 100min
Il metodo Montessori è un approccio educativo che vuole celebrare e nutrire il desiderio di conoscenza di ogni bambino: è valorizzato lo spirito umano dal punto di vista fisico, sociale, emozionale e cognitivo. Il regista ha portato la macchina da presa nella più antica scuola montessoriana di Francia con bambini dai 3 ai 6 anni e ha incontrato bambini felici, liberi di muoversi, capaci di lavorare da soli o in gruppo. Alcuni leggono, altri fanno il pane o le divisioni, o ridono, o dormono. L’insegnante rimane una presenza discreta. I bambini hanno guidato il regista attraverso un intero anno scolastico, mostrandogli la magia della loro autonomia e autostima, il lato di una nuova società di pace e libertà.
Trailer al film: https://www.youtube.com/watch?v=4fSOBOELbnI
IL RE LEONE
di John Favreau
animazione, drammatico 118min
Mufasa, re delle terre del Branco, e Sarabi, la regina, riuniscono tutti gli animali per annunciare la nascita del loro primogenito Simba. Qualche tempo dopo la cerimonia, Mufasa va a trovare suo fratello Scart e gli rimprovera di non essere intervenuto alla cerimonia. Questo “Re Leone” versione live action, è un condensato di favola a metà tra grandi e piccoli: forse il racconto rischia di essere fin troppo raffinato per i bimbi, ma la morale sollecita i buoni propositi educational della fiaba. Bisogna dire che la prova del tema Disney è il risultato di un’impeccabile prova professionale, a contorno si pone la regia dinamica, movimentata, mai ferma di Jon Favreau. Lo spettacolo è assicurato, per piccoli e grandi. Per tutta la famiglia, bisogna dire. E il film è da valutare dal punto di vista pastorale, come consigliabile, semplice (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della CEI).
TOY STORY 4
di Josh Cooley
animazione, 99 min
Tutto (ri) comincia con Woody in un nuova cameretta, nuovi giocattoli e un nuovo bambino di riferimento: è Bonnie, che si sta preparando a frequentare la scuola materna ed è per questo un po’ preoccupata. Dopo il numero 1, 2, e 3, usciti rispettivamente nel 1995, 1999, 2010, ecco Toy Story 4 (2019), nuova produzione targata Disney/Pixar diretta da Josh Cooley. Può risultare interessante ascoltare il regista quando dice: «Non ho lavorato a nessuno dei titoli precedenti, dunque mi sono avvicinato alla serie con spirito totalmente libero. Per me i personaggi di Toy Story sono il corrispettivo di Topolino, Paperino e Pluto nel mondo Pixar. Woody e Buzz sono entrati a far parte del vocabolario cinematografico con il quale si sono ritrovate le generazioni successive al 1995». Così chi pensava che la storia di Woody con Andy si fosse conclusa con la grande fuga, si è dovuto ricredere, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. Entrano da subito in gioco i temi del viaggio, del cambiamento, della crescita. La fusione tra giocattoli ed esseri umani raggiunge toni di struggente malinconia e di commossa partecipazione. La novità di questo capitolo è rappresentata da Forky, che in realtà non è un giocattolo, ma un cucchiaio/forchetta gettato nella spazzatura e salvato per pura fortuna. Il viaggio che i genitori di Bonnie intraprendono nel luna park diventa il punto di partenza per rimescolare tutte le carte in gioco e riposizionare i rapporti tra i vari giocattoli. È bello e certamente commovente, il modo con cui i personaggi veri e finti si muovono, agiscono, provocano divertimento e pianto. Più che mai risulta appropriato il ricordo dei personaggi Disney fatto sopra: nomi non vecchi, anzi “moderni”, ricordi che si rinnovano nei caratteri e nelle riflessioni che suggeriscono. Una nitida poesia motiva la partecipazione dei piccoli spettatori. Perché un giocattolo senza un bambino non può sopravvivere, e il legame tra i due aiuta entrambi a crescere. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare consigliabile/poetico e adatto per tutta la famiglia (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della CEI).