Da leggere 2019/08
IL SINODO PER L’AMAZZONIA
Claudio Hummes, Il Sinodo per l’Amazzonia. Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale, Edizioni San Paolo, 2019, pp. 160, 12,00 euro
Il 15 ottobre 2017 papa Francesco ha convocato un Sinodo speciale dei vescovi per la regione Panamazzonica, indicando che l’obiettivo principale sarà quello di «individuare nuove vie per l’evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta». In questo agile volume il cardinale Claudio Hummes, nominato dal Papa relatore generale al Sinodo, offre una panoramica dei principali temi che verranno affrontati in questa Assemblea speciale. Dalla crisi climatica ed ecologica al volto di una Chiesa sempre più missionaria, dai nuovi modelli di sviluppo al diritto universale all’acqua, i vescovi si confronteranno su questioni di fondamentale importanza che riguardano il futuro di questa regione, ma anche e soprattutto il futuro della Chiesa, affinché il grido dei poveri e della Terra non rimanga inascoltato.
L’autore. Claudio Hummes, ofm, è prefetto emerito della Congregazione per il Clero e arcivescovo emerito di San Paolo (Brasile). Nato nel 1934, è entrato nell’Ordine dei Frati Minori nel 1952 e ordinato sacerdote nel 1958. Laureatosi in filosofia a Roma nel 1962, è stato consacrato vescovo di Santo André (San Paolo) nel 1975, è diventato quindi arcivescovo di Fortaleza (Ceará; 1996) e poi di San Paolo (1998). Nel 2001 Giovanni Paolo II l’ha creato cardinale. L’8 marzo 2018 papa Francesco l’ha nominato membro del Consiglio pre-sinodale che collaborerà con la Segreteria Generale nella preparazione dell’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica.
BATTEZZATI E INVIATI
Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Pontificie Opere Missionarie, Battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo. Mese missionario straordinario Ottobre 2019, Edizioni San Paolo, 2019, pp. 416, 14,90 euro
Il 30 novembre 2019 ricorrerà il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum Illud, con la quale Benedetto XV desiderava dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo. In occasione di questo importante anniversario, papa Francesco ha indetto per tutta la Chiesa un Mese Missionario Straordinario, affidando l’animazione di questo evento alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e alle Pontificie Opere Missionarie. Grazie a un’ampia consultazione presso le Chiese locali, è stata realizzata questa Guida per preparare e vivere il Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019. Si tratta di un sussidio realizzato con i contributi provenienti da cristiani di tutto il mondo e rivolto ai cristiani di tutto il mondo. I testi qui presentati serviranno a ispirare la creatività delle Chiese locali e dei loro cristiani nell’affrontare le sfide inerenti all’evangelizzazione a partire dalla missio ad gentes e dal proprio contesto. Le parti di cui si compone questa Guida corrispondono alle dimensioni spirituali indicate dal Santo Padre Papa Francesco nell’indire questo Mese Missionario Straordinario: l’incontro personale con Gesù Cristo vivo nella Chiesa, la testimonianza di santi e martiri della missione, la formazione catechetica alla missione e la carità missionaria.
L’autore. La Congregazione di Propaganda Fide, nata nel 1622 per volontà di papa Gregorio XV, è preposta alla promozione, al coordinamento e a dirigere l’opera di evangelizzazione dei popoli e la cooperazione missionaria della Chiesa. Papa Paolo VI, nel 1967, diede a Propaganda Fide la nuova denominazione di Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (CEP).
La preghiera, il sacrificio di sé, le vocazioni missionarie e l’aiuto materiale continuano a rappresentare l’impegno plurisecolare delle Pontificie Opere Missionarie (POM) nate nel XIX e nel XX secolo dall’ansia missionaria di laici e chierici.
Da vedere 2019/08
IL CAMPIONE
di Leonardo D’Agostini
drammatico, durata 105min
Christian Ferro è un giovanissimo campione che vive nel lusso circondato da fan adoranti. La sua carriera, però, è messa a repentaglio dal carattere iracondo e dalle bravate a cui si abbandona. Stanco della situazione, il presidente della Roma gli dà un ultimatum: se vuole continuare a giocare deve superare l’esame di maturità. Per seguirlo negli studi viene assunto il professor Vittorio Fioretti…
Nel centro sportivo di Trigoria s’intrecciano le vite di due personaggi quasi agli antipodi: Christian Ferro, ragazzo di borgata, che vive nel lusso ed è circondato da falsi amici e approfittatori, primo fra tutti suo padre, ecclissatosi quando lui era piccolo e ricomparso ora per vivere alle sue spalle. Dall’altra il professore Valerio Fioretti, ex professore di liceo che non s’interessa di calcio e nasconde un grande dolore. Il rapporto tra i due all’inizio è difficile: Valerio non riesce a coinvolgere Christian nello studio e sta per gettare la spugna quando, scoprendo uno schema di gioco scritto dall’allenatore della squadra, capisce che deve cambiare metodo e costruisce le sue lezioni come fossero uno schema di gioco. Christian, dal canto suo, si lascia sempre più coinvolgere nello studio ed entra sempre più in sintonia con il professore, fino a scoprire la tragedia che gli ha stravolto la vita e che lui non riesce a metabolizzare (la morte del figlio a quattro anni). Punto di svolta per il giovane campione è l’incontro con Alessia, una sua amica d’infanzia, studentessa di medicina, alla quale Christian si lega perché capace di restituirgli quella “normalità” nei rapporti che a lui manca. Alla fine Christian e Valerio, sapranno affrontare, ciascuno, il proprio esame. Dal punto di vista pastorale il film è da considerare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della CEI).
IL PROFESSORE CAMBIA SCUOLA
di Olivier Ayache-Vidal
commedia, 106min
Insegnante in un prestigioso liceo di Parigi, Francois Foucalt vuole fare bella figura agli occhi di una funzionaria del ministero. Si lascia così andare ad alcune dichiarazioni che risultano però intempestive e lo mettono nella condizione di accettare il trasferimento in una scuola della periferia cittadina. Per Francois comincia una nuova vita…
Al centro del racconto c’è Francois Foucault, che quasi controvoglia si trova a passare dalla realtà cittadina a quella della periferia, un mondo per lui del tutto sconosciuto. Quelli che Francois si trova di fronte sono ragazzi inevitabilmente abituati a modi poco formali e per niente convenzionali, a parole e atteggiamenti che richiedono la risposta giusta e non dichiarazioni di ostilità. Insomma Francois (dietro al quale è facile intravedere il regista stesso), arriva per trasferire in quel territorio “nuovo” il suo stesso metodo educativo, ma capirà a sua spese che una stessa pedagogia non va bene per ogni caso. Anzi bisogna trovarne di nuove, e il punto giusto emerge solo dopo una forte condivisione fatta di dialogo, ascolto, scambio di opinioni. È interessante sentire direttamente il regista: «Volevo essere realistico, non per avvicinarmi al documentario, ma per rafforzare la finzione. A contatto con gli studenti, mi è stato chiaro da subito che erano gli unici in grado di trasferire le loro parole sullo schermo e che nessuno meglio di loro avrebbe potuto incarnare quei personaggi… Pertanto, solo i ruoli principali della sceneggiatura sono stati interpretati da attori professionisti (…)». Nell’insieme riuscito e scorrevole. Dal punto di vista pastorale è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della CEI).
LE INVISIBILI
di Louis-Julien Petit
drammatico, 106min
A Parigi, il Comune decide di chiudere l’Envoi, centro diurno che fornisce assistenza alle donne senza fissa dimora. Allora quattro assistenti si fanno carico di cercare una soluzione per tutte le abitanti del centro a rischio di finire in mezzo ad una strada…
Il cinema della “realtà” si impone con rinnovato vigore. Il film parla di tutta quella folla anonima che vive in modo precario e in modo altrettanto difficile trascorre la giornata, avendo anche da gestire la notte. Alle spalle c’è il lavoro sul campo della vera Claire Lajeunie, che ha dedicato un libro e un documentario alle donne senza dimora. Spunto di “verità” al quale si affianca una fotografia altrettanto vigorosa delle assistenti sociali e volontarie che rappresentano una sorta di altra parte, di persona che tratta dal vivo i problemi ma non ha la sicurezza di risolverli. Riguardo alla messa in scena, «Ho capito – dice il regista Louis-Julien Petit – che un genere come la commedia sarebbe stata la scelta migliore per raccontare la storia di queste donne. Volevo fare un film luminoso, pieno di speranza e focalizzato sulla coesione del gruppo, sul modo in cui ci si aiuta reciprocamente per fronteggiare le avversità”. Scelta forse valida ma non sempre riuscita, a dire il vero. In qualche passaggio il dialogo tra le donne si infittisce fino all’esasperazione. Molte parole, molto chiacchiericcio, molta tensione come segno di perdita di tempo. Un momento nel quale la drammaticità dei problemi si stempera in una grazia emotiva imprevista e non sempre conseguente. Le donne, sia le “bisognose” sia le “insegnanti”, passano momenti di dolore e di tristezza, talvolta bilanciati da felicità e affetti. Ma nell’insieme, il tono risulta forse un po’ frammentario. Resta l’importanza certa di portare in primo piano un argomento più che mai attuale. Un film del tutto “necessario”. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della CEI).