Da leggere 2019/03
DALLA CENERE ALLA VITA
Paolo Scquizzato, Dalla cenere la vita. Un percorso di consapevolezza, Paoline Edizioni, 2019, pp. 127, 16,00 euro
La Quaresima è cammino: è riprendersi in mano e rigirarsi dalla parte di Dio (conversione), è accorgersi dell’altro (elemosina), è riattivare le linee di connessione con Dio (preghiera). Ma tutto questo non inizia automaticamente il Mercoledì delle Ceneri. Perché ci sia cammino è necessario che ognuno riprenda in mano la propria fede e vada con coraggio alla sorgente: a Dio, alla sua Parola. L’autore, con la semplicità e l’immediatezza che lo contraddistingue, offre un percorso in quattro tappe – i quattro capitoli che compongono il testo – accompagnando il lettore a: riscoprire e ripensare il peccato; entrare nella dinamica della salvezza; accogliere la Quaresima come tempo di svuotamento per far emergere Dio; entrare in contatto con la Parola, attraverso la lectio di tre brani evangelici.
L’autore. Paolo Scquizzato, prete, è impegnato da diversi anni nella formazione spirituale del laicato, cercando di offrire percorsi di crescita attraverso l’approfondimento della Scrittura e della conoscenza del sé. Specializzato in teologia, insegna meditazione cristiana ed è guida biblica in Terra Santa.
CAMMINARE VERSO L’INNOCENZA
Anne Lècu, Camminare verso l’innocenza. Quaranta tappe attraverso il vangelo di Giovanni, Queriniana Editrice, 2019, pp. 208, 16,00 euro
Anne Lécu sceglie di meditare alcuni versetti del Vangelo di Giovanni accompagnando il lettore per quaranta giorni, idealmente lungo l’intera Quaresima. Commenta i brani con molta libertà per mostrare che l’evangelista ci invita a non guardare le nostre trasgressioni, ma a credere in Cristo, volgendo la nostra vita verso di lui. Il Gesù di Giovanni ci esorta, anzi, a rinascere dall’alto: a recuperare, anche da colpevoli, l’innocenza, cioè quella dignità originaria che ci è donata e che ci attende sempre di nuovo. Attingendo alla sua esperienza di medico in servizio nei penitenziari e mettendo a profitto il suo attaccamento alla Scrittura, l’autrice tratteggia una visione positiva e liberante della vita, nella prospettiva di una rinascita sempre possibile.
L’autrice. Anne Lècu, religiosa domenicana, lavora come medico in un carcere francese di massima sicurezza. Scrive su temi di spiritualità, raccontando come lenire le ferite dell’umano: unisce, infatti, una intensa ricerca interiore a una profonda formazione biblica e teologica (ha conseguito il dottorato con una tesi di filosofia pratica sulla cura dei detenuti).
RITROVARE LA STRADA
Matta el Meskin, Ritrovare la strada. Meditazioni per la Quaresima, Edizioni Qiqajon, 2017, pp. 250, 15,00 euro
Capita di accorgersi di aver smarrito la strada o di sentire il bisogno di fermarsi, per guardarsi dentro e ripartire. La Quaresima ha senso se vissuta così, come tempo per conoscersi più a fondo e discernere l’essenziale. Le meditazioni raccolte in questo volume fanno riscoprire il contenuto spirituale profondo di questo tempo liturgico: giorno dopo giorno portano il lettore al cuore del mistero, mettendo in luce le sue malattie spirituali perché in Cristo non siano più impedimento alla comunione.
L’autore. Matta el Meskin (1919-2006), padre spirituale del Monastero di San Macario in Egitto, è stato una delle maggiori figure della chiesa copta ortodossa contemporanea e un autore spirituale noto e apprezzato in tutto il mondo.
Da vedere 2019/03
COLLATERAL BEAUTY
di David Frankel
drammatico, 1h 37min
New York oggi. Manager di successo, Howard è incapace di elaborare il lutto relativo alla perdita della propria figlioletta. Frequenta un gruppo di sostegno, ma senza convinzione. A un certo punto affida la propria sofferenza ad alcune lettere indirizzate alla Morte, all’Amore e al Tempo.
La lettura del film è abbastanza facile: il racconto di come un uomo ritrova slancio nella vita dopo una profonda crisi, grazie al recupero delle cose semplici e all’apparenza meno importanti. Il racconto prende una piega metaforico-surreale, quando Howard incontra davvero la personificazione di Morte, Amore e Tempo, pronti a dargli risposte. Il copione è un racconto condotto con stile avvolgente, seppur oscillante (troppo) verso il mélo e il sentimentalismo, ma diventa una piacevole sorpresa quando i vari piani della realtà e della doppia finzione si intersecano e si confondono, mettendo il protagonista nei panni di chi è costretto ad arrendersi al prevalere della vita sulla morte. Trattandosi di una vicenda a fasi alterne, se l’attenzione resta coinvolgente, il merito va soprattutto agli interpreti, che danno forza e convinzione ai rispettivi ruoli “doppi”. Nel complesso, comunque, il film è valutare sotto il profilo pastorale come consigliabile, problematico e a adatto per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della CEI).
QUASI NEMICI
di Yvan Attal
commedia, 1h 45min
Di origine africana, Neila Salah vive a Creteil e, decisa a diventare avvocato, si iscrive all’autorevole università Assas di Parigi. Arrivata il primo giorno con cinque minuti di ritardo, viene subito redarguita dal professor Pierre Mazard, famoso per il sua rigidità e il carattere ostile. Per recuperare sul difficile impatto tra loro, Mazard accetta di preparare Neila per il concorso di retorica che ogni anno mette di fronte i rappresentanti dei vari atenei.
Dentro le tante declinazioni che assume nei confronti della contemporaneità, la commedia francese non tralascia di occuparsi anche di quei temi politico-sociali che caratterizzano la realtà nazionale. Ecco qui affrontato in modo diretto il rapporto tra la Francia tradizionale e conservatrice, e quella multietnica degli africani di seconda generazione. Ossia il confronto/scontro tra il professor Mazard, tutto d’un pezzo, legato alle culture classiche, e Neila, figlia del Terzo Millennio, che lo guarda con dubbi e diffidenze. Dopo aver fatto una conoscenza forzata e controvoglia, i due a poco a poco riescono a capirsi sempre meglio, fino a un rovesciamento delle parti che non vuol dire cedimento all’altro ma comprensione e rispetto per la diversità dell’altro. Puntando molto su una sceneggiatura che trova nell’invenzione lessicale un’autentica miniera di ribaltamenti tra battute scorrette e dialoghi sui pregiudizi, il film corre rapido e spedito verso un finale che dice quanto siano necessari buoni rapporti, e dichiarazioni di stima reciproca, per trasmettere il buon sapere e garantire un migliore funzionamento delle istituzioni. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, brillante e adatto per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della CEI).