CERCARE DI CAPIRSI
Jean Druel, Cercare di capirsi. Avvio al dialogo interreligioso, Queriniana 2018, pp.88, 10,00 euro
La nostra epoca ha creduto di ottenere la pace mettendo a tacere le religioni e i credenti. Ha pensato che lo studio storico-critico dei dogmi e delle pratiche religiose avrebbe neutralizzato il potenziale di violenza delle fedi. Invece è accaduto il contrario. Sicché abbiamo bisogno più che mai di dialogare, di confrontarci con le nostre credenze e con i nostri racconti. Di divenire adulti nella fede, liberi e felici di essere diversi.
Se rispettiamo alcune regole semplici, come quella di prendere sul serio l’interlocutore, di ascoltarlo fino in fondo senza innervosirci, di dire davvero ciò che pensiamo, di distinguere i diversi livelli di discorso, possiamo superare le nostre paure reciproche e vivere meglio insieme.
La scommessa dell’autore è che il libro riesca a far imboccare davvero questa via a chiunque lo legga.
L’autore. Jean Druel, 1971, domenicano francese, ha studiato teologia a Parigi e poi lingua araba sia al Cairo, in Egitto, sia a Nimenga, in Olanda. Specialista di patristica copta, di lingua araba e di grammatica araba medioevale, si occupa di dialogo interreligioso. Dal 2014 è il direttore di Idéo, l’Istituto domenicano di studi orientali con sede al Cairo: qui, insieme a studiosi musulmani, egli si dedica allo studio dell’islam a partire dalle fonti scritte, sforzandosi di capire davvero che cos’è e come funziona.
CRISTIANESIMO E MONDIALITÀ
Andrea Toniolo, Cristianesimo e mondialità. Verso nuove inculturazioni?, Cittadella Editrice, 2020, pp. 188, 14,90 euro
Il cristianesimo diventa e diventerà sempre più globale e sempre meno eurocentrico. La crescita del cristianesimo al di fuori dell’Occidente denota spostamenti di baricentro non solo geografici ma anche teologici. Questo metterà in crisi il tipo di globalizzazione e diffusione cristiana ed ecclesiale, segnate fortemente dalla razionalità occidentale moderna, percepita spesso come discriminante e giudicante. In tale contesto di accentuata mondialità e pluralità, quali sono le nuove inculturazioni possibili per attestare la portata universale della verità cristiana? Dove si radica l’universalità del vangelo, giacché non esiste un vangelo astratto, ma sempre mediato culturalmente? Quali sono le vie per realizzare un’effettiva “cattolicità” della Chiesa, ossia la sua attuazione nei diversi luoghi culturali del mondo, il suo carattere realmente e visibilmente universale?
L’autore. Andrea Toniolo, presbitero della Diocesi di Padova, è docente di teologia fondamentale e di teologia pastorale alla Facoltà teologica del Triveneto e all’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova.