Molte parrocchie hanno già celebrato i sacramenti della Cresima ed Eucaristia portando a compimento il cammino di Iniziazione cristiana di centinaia di ragazzi. Tuttavia, sappiamo che il cammino non è concluso e continua nel Quarto tempo, quello mistagogico denominato Tempo della fraternità.
Ma chi accompagnerà i ragazzi e le ragazze in questo tempo così prezioso, importante e soprattutto delicato della loro vita di fede?
È ormai scontato che è tutta la comunità a dovere essere sempre coinvolta, seppur a vario titolo e in differenti momenti, nell’educazione dei ragazzi. È la sua vita di fede vissuta nella fraternità che ha maggior forza educativa verso le nuove generazioni. Ma è giusto chiedersi quali sono le figure che, in prima persona e in maniera continua, accompagnano i ragazzi e il gruppo nel cammino mistagogico del Tempo della fraternità. La scelta fatta dalla nostra Diocesi e presentata nella guida è molto chiara: l’accompagnamento deve essere sostenuto da una piccola équipe.
L’équipe è composta da alcune figure educative: catechisti ed educatori unitamente al parroco o al viceparroco. In ogni caso, devono essere presenti almeno un catechista e un giovane educatore. La compresenza di un catechista e un educatore facilita il passaggio tra l’età della fanciullezza e quella dell’adolescenza. Da una parte, la presenza del catechista assicura il legame con il cammino precedente e rappresenta una figura rassicurante per alcuni ragazzi; dall’altra, il giovane educatore può accogliere con maggior facilità quei ragazzi che sono già aperti al futuro, ed è più adatto a intercettare le domande, i linguaggi e i tempi della loro vita.
Il preadolescente trova nel giovane educatore una figura a lui prossima in età in cui poter riconoscere e riuscire ad anticipare scenari della sua vita nel prossimo futuro e offre la possibilità di continuare l’accompagnamento nel tempo successivo. È importante che l’educatore sia un giovane con una presenza significativa e sia capace di assumersi la responsabilità educativa in maniera continuativa, per tale motivo è necessario abbia compiuto la maggiore età.
Lavorare in équipe ha, inoltre, il vantaggio di aumentare la creatività. Ogni stimolo, ogni mezza proposta prendono forma e, là dove da soli non si riesce ad osare, in équipe si arriva a dar corpo a qualcosa che va molto oltre alle aspettative del singolo. In più, la collaborazione visibile tra più figure educative rappresenta per il ragazzo una prima esperienza di comunità fraterna. L’equipe dà la possibilità di realizzare l’invito rivolto da papa Francesco ai catechisti e racchiuso nelle seguenti parole:
«Bisogna saper “cambiare”, adattarsi, per rendere il messaggio più vicino, benché sia sempre lo stesso, perché Dio non cambia, ma rende nuove tutte le cose in lui. Nella ricerca creativa per far conoscere Gesù non dobbiamo provare paura perché lui ci precede in questo compito. Lui già è nell’uomo di oggi e ci attende lì».
Lavorare in équipe per saper accompagnare i preadolescenti nel loro cammino di fede, richiede una robusta formazione, soprattutto per quei catechisti che sono stati abituati a lavorare da soli e a essere autoreferenziali per il loro gruppo. Proprio per questo motivo, ma anche per comprendere la struttura e gli obiettivi del Tempo della fraternità, nel mese di novembre viene proposto un corso di formazione per catechisti ed educatori. Il corso prevede quattro laboratori che approfondiscono quattro tematiche fondamentali: il senso, gli obiettivi e la struttura del Tempo della fraternità; i contenuti riferiti al sacramento dell’Eucaristia e della Penitenza; l’identità dei preadolescenti e il rapporto con l’adulto; il lavoro in équipe. Tre sono le zone in cui verranno svolti, e precisamente: nei centri parrocchiali di Fellette, lunedì 6 novembre; di Mandria, e di Carceri d’Este, lunedì 20 novembre. Il primo incontro si terrà dalle 18.30 alle 22, quelli successivi dalle 20.30 alle 22.30. Al corso si partecipa tramite l’iscrizione, attraverso la compilazione del modulo che si trova sul sito: www.ufficiocatechesi.diocesipadova.it
don Giorgio Bezze, direttore Ufficio diocesano per l’Annuncio e la Catechesi