Agàpe, questo il tema di quest’anno del Festival Biblico che compie per Vicenza, nucleo generativo, 20 anni. Il testo di riferimento è 1Gv, 4,7-21, ma in controluce possiamo vedere pagine di Esodo, di Osea, del Cantico, i testi della misericordia di Luca, la lettera ai Corinzi di Paolo…
Insieme con le Diocesi che partecipano al progetto (Padova, Verona, Treviso, Adria-Rovigo, Chioggia, Vittorio Veneto, Alba e quest’anno anche Genova e Catania) Agàpe è sembrato cifra essenziale e generativa che poteva racchiudere in sé l’essenza di tutta la rivelazione biblica e dell’esperienza umana. L’amore di Dio mostrato attraverso la storia del suo Figlio incarnato come essenza in filigrana di tutti gli amori possibili. Diventa fondamentale risorsa del cristianesimo anche in questi tempi che sembrano insensibili a questo richiamo e nello stesso tempo, risorsa imprescindibile per qualsiasi dialogo e per qualsiasi cultura.
Nasce la voglia di riappropriarci di questa categoria per farla rivivere nel suo senso pieno di gentilezza, accoglienza, spazio e cibo condiviso, di amore per Dio e di amore di Dio per noi, ma anche di tutte le forme che l’amore prende nella vita di noi uomini e donne del nostro tempo: la tenerezza, la familiarità, l’amicizia, l’amore sessuale corrisposto, la compassione, il desiderio di voler bene… Anche nel greco antico è difficile separare i vari significati di agàpe, mentre nel mondo ebraico la parola che più si avvicina è khesed che racchiude i concetti di affetto e tenerezza. Questa breve disamina non vuole essere un’elencazione di significati, ma un indirizzo in questo ”oggi” a volte violento e insignificante verso una possibile profezia per credenti e non credenti che porti a vedere nell’Agàpe una possibilità di futuro.
Impresa ardua per un Festival che si presenta nelle nostre città per pochi giorni! L’intento è di far nascere la voglia di dialogare, riflettere, mettere in atto questo principio che come cristiani dovrebbe essere il nostro faro: «L’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1Gv, 4,7).
Nella nostra Diocesi abbiamo pensato di declinare il tema, come suggerito nelle riflessioni di direttivo, secondo due strade complementari: una più di profondità attraverso dialoghi, discussioni, incontri biblici e artistici e un’altra più quotidiana che parli di agàpe nella vita ordinaria attraverso passeggiate, incontri, spettacoli che mettano in evidenza le fragilità che viviamo.
Il Festival a Padova si svolgerà tra il 9 e il 12 maggio e in provincia (Piove di Sacco, Monselice, Este) nella settimana precedente. Le prime ore del mattino saranno dedicate a una meditazione itinerante, come atto d’amore che custodisce la città. Manteniamo degli appuntamenti con luoghi e persone che sono significative per il tema e per il loro rapporto con la nostra Chiesa e la nostra città: Teatrocarceri con uno spettacolo sulla figura di Giona e il tema della giustizia riparativa, la rappresentanza degli imprenditori sul tema Agape- Anarchia nel sottolineare il passaggio tra una visione di potere padronale a una visione di partecipazione e corresponsabilità. Il dialogo interreligioso che prende forma all’interno della Facoltà Teologica con una riflessione sulla mistica. Incontri biblici e presentazione di libri avranno cornici significative, il teatro barocco del seminario maggiore con padre Timothy Radcliffe e padre Lukas Popko in occasione della divulgazione del loro libro: “Domande di Dio, domande a Dio. In dialogo con la Bibbia”. La cornice della Scuola della Carità farà da sfondo a diversi incontri sul tema dell’amore nella Bibbia, nella cura dell’altro, nel linguaggio del Cantico dei Cantici. Piccole pièces teatrali ci parleranno in chiave ironica della disabilità e dei disagi mentali. Molti altri saranno gli eventi che si svolgeranno in città e in provincia.
Anche questo è camminare insieme come Chiesa e come comunità.
Isabella Tiveron, referente con don Leopoldo Voltan per la sede di Padova del Festival Biblico