In occasione dell’ultimo incontro presso l’OPSA ho ricevuto direttamente dal vescovo Claudio la Lettera post-sinodale essendo stata chiamata a rappresentare i consigli degli affari economici della nostra Diocesi.
E adesso? Questo il mio primo pensiero, una domanda/riflessione che parte dall’essere stata nel mio piccolo coinvolta in questo percorso sinodale che ha portato la Chiesa di Padova fino a qui.
La grande sfida alla quale è sottesa l’idea implicita di un essere occasione di miglioramento, inizia ora tra le perplessità di molti, le paure e incertezze di tanti che, come me, guardano a questo nuovo inizio con il timore di chi lascia le tradizioni e le certezze della Chiesa per nuovi modi di vivere la fede in questo nostro tempo.
Attraverso le parole del vescovo Claudio ho ripercorso il cammino sinodale, e trovo abbia saputo sintetizzare tra le tante cose dette, gli elementi essenziali che dovranno essere le “leve del cambiamento” che muoveranno la Chiesa di Padova.
Quello che abbiamo ricevuto è un documento che va letto e riletto, il testo va “digerito” nel senso che offre occasioni di riflessione intorno ad alcuni aspetti emersi durante il Sinodo. In particolare ho trovato interessanti i punti dal 56 al 62. Tra le righe ci sono alcune parole ricorrenti fiducia, sfida, dialogo, legami, fragilità, cambiamenti, termini che dobbiamo fare nostri per affrontare questo momento che siamo chiamati a vivere come dono per ciascuno e per le nostre comunità.
Incoraggiante l’invito a ciascuno “raccomando la flessibilità e la gradualità” che il vescovo rivolge a ciascuno e a tutti (=comunità) per darci il tempo di sintonizzare i passi e creare consenso affinché, con coraggio, si disegni la nuova Chiesa di Padova.
Maria Pia Vallo