LA TERRA BUONA
di Emanuele Caruso
drammatico, 110min
Val Granda, in Piemonte, ai confini con la Svizzera. In una zona aspra dalla natura incontaminata, vive padre Sergio, monaco benedettino 80enne, in una vecchia baita che lui stesso ha costruito. L’ambientazione in una zona selvaggia e incontaminata è del tutto funzionale alla costruzione di una storia che si muove tra realtà e favola. Alla guida c’è padre Sergio, monaco 80enne, figura di saggio quant’altri mai, che tiene a bada un manipolo di personaggi strani e inattesi: a partire da due giovani, che arrivano in quei luoghi in modo riservato e misterioso, e che dovranno confrontarsi con altri individui residenti sul posto. È una vicenda che viene svelandosi a poco a poco. E saranno rivelazioni che metteranno di fronte verità e menzogna, sincerità e inganno, in un continuo ribaltamento di dubbi e incertezze. Al di sopra si erge una fede, frutto dell’incontro tra voglia di migliorare, bisogno di perdono, capacità di aderire al misericordioso disegno della “buona terra”, ossia quel misterioso equilibrio del creato, che è per tutti fonte di serenità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della Cei).