Elena è una ragazza di 22 anni della Diocesi di Padova, che dall’estate 2013 ha iniziato a conoscere l’Opera della Provvidenza Sant’Antonio grazie a un campo di servizio proposto dalle suore Elisabettine. Da quell’estate Elena non ha più smesso di fare la volontaria all’OPSA. In una sua testimonianza così si esprime: «L’ esperienza del primo camposcuola qui mi ha cambiato la vita. Il servizio mi ha insegnato a vivere concretamente la fede, a sentire il Signore veramente presente nella mia vita, ad affidarmi a Lui per ogni scelta; mi ha aiutata a superare le mie paure, i pregiudizi e i giudizi di chi, guardando dall’esterno, mi prendeva in giro per l’esperienza che stavo facendo; mi ha aiutata a far luce in me stessa, a capire ciò che realmente conta per me; non da ultimo, mi ha fatto scoprire il lavoro della mia vita. Se ora sono infermiera lo devo al servizio che ho svolto qui, che mi ha aperto gli occhi sulle necessità dei fratelli e mi ha fatto prendere coscienza del mio bisogno di mettermi ogni giorno, nella quotidianità, al loro servizio».
Michele invece è un ragazzo di 19 anni di Trento e dopo il campo estivo con i giovani della sua Diocesi ci ha lasciato scritto questo pensiero: «Questa settimana di servizio è stata molto importante per me. Mi ha permesso di uscire da tanti pregiudizi e tanti pensieri sbagliati riguardo al mondo della disabilità, e mi ha insegnato quanto possiamo imparare da chi nella semplicità ci dimostra di volerci bene e di fidarsi di noi».
Anna di Vittorio Veneto racconta così la sua esperienza di campo servizio: «Ciò che mi ha colpito di più dell’OPSA è stato il fatto che sono partita pensando e sperando di poter donare qualcosa agli ospiti della struttura: sono tornata con la certezza di aver ricevuto molto di più. Nei reparti si respira un clima di gratuità: a volte la gioia nei volti degli ospiti sembra immotivata o molto più grande rispetto al poco che doni loro. Ti prendono la mano, la stringono e la baciano ancora prima di conoscerti. Non guardano a chi sei, ma ti dimostrano il loro affetto sincero e spontaneo come all’amico più caro o a un fratello, in modo, apparentemente, ingiustificato».
Elena, Michele, Anna sono alcuni dei più dei 200 giovani che ogni anno decidono di fare un periodo di servizio all’OPSA. Le vacanze di Pasqua, di Natale e soprattutto quelle estive per l’OPSA vuol dire accoglienza giovani. Le provenienze pastorali poi sono delle più varie: gruppi scout; gruppi giovani di Azione cattolica; giovani in cammino verso la vita consacrata; seminaristi di diverse Diocesi del Triveneto in cammino verso il presbiterato; e ragazzi singoli che i sacerdoti mandano qui per sperimentare e ascoltare la gratuità della vita.
La settimana di servizio inizia la domenica pomeriggio e finisce il sabato mattina, dove i ragazzi a contatto con gli ospiti sperimentano la gioia di una famiglia che va avanti da quasi sessant’anni.
Servizio volontari OPSA – Opera della Provvidenza Sant’Antonio