Da vedere 2020/01

THE FAREWELL – UNA BUGIA BUONA

di Lulu Wang
drammatico, 110 min

La trentenne cinese Billi vive negli Stati Uniti con i suoi genitori. Si sente americana a tutti gli effetti, provando addirittura scarso interesse per le proprie origini. L’occasione però del matrimonio di un familiare la spinge a tornare in Cina, dove vive la nonna Nai Nai. Billi scopre così che la donna è gravemente malata, con poco tempo da vivere. Tutti in famiglia sanno, tranne la nonna, e pertanto decidono di fingere per regalarle gli ultimi giorni spensierati. Non tutto però va come pianificato…

Lulu Wang è una regista cinese ma statunitense di adozione, con una formazione a Boston, The Farewell è il suo secondo lungometraggio, presentato al Sundance Film Festival e alla XIV Festa del Cinema di Roma. L’opera si presenta come un mélo familiare con vari registri, alternando snodi drammatici a momenti di gioiosa leggerezza. La prospettiva della narrazione è quella della giovane Billi, che cova in sé il dilemma della verità, quella da dire alla propria nonna, ignara della sua malattia; Billi è l’unica della sua famiglia che si batte affinché la nonna sappia, affinché possa disporre del suo tempo in maniera consapevole. Quella nonna che per lei è sempre stata un punto di riferimento, un porto sicuro nelle incertezze della sua vita, nel suo essere spaccata tra due paesi. E proprio questo dilemma identitario è il secondo livello narrativo del film, che intercetta anche la biografia della regista: il conflitto interiore, il suo essere a metà strada tra due civiltà; ancora, la frattura tra ricordi felici d’infanzia e l’oggi segnato da precarietà lavorativa e sentimentale. Un racconto che si mantiene sempre fluido, avvolgente nonché profondo, capace di tenere agganciato lo spettatore. Un film certamente da premiare e valorizzare. Dal punto di vista pastorale, The Farewell è consigliabile, problematico e per dibattiti (dal giudizio della Commissione nazionale valutazione film della Cei).