Da leggere e da vedere 2018/03

Lettera diocesana 2018/03

Da leggere 2018/03

A SCUOLA DELLA PAROLA

Carlo Maria Martini, La Scuola della Parola, Bompiani, 2018, pp. 919, 25,00 €
Prefazione di Gianfranco Ravasi

Duomo di Milano, 6 novembre 1980. Più di duemila giovani si ritrovano nella Cattedrale per ascoltare il loro vescovo, che raggiunge i cuori e le menti di quei ragazzi spiegando il metodo della lectio divina per leggere la Bibbia. Inizia così l’avventura della Scuola della Parola, una delle esperienze più innovative e affascinanti del ministero di Martini, che continuò senza interruzioni, anche se con modalità diverse, fino al 2002. Il volume raccoglie tutte le edizioni della Scuola della Parola con brevi introduzioni storiche, i riferimenti biblici e le trascrizioni integrali degli interventi dell’arcivescovo di Milano. L’introduzione generale e l’apparato interpretativo redazionale vogliono essere una guida che accompagna il lettore «in una sorta di pellegrinaggio spirituale dove si aprono meraviglie nuove e antiche».

L’autore Carlo Maria Martini è nato a Torino il 15 febbraio 1927 e si è spento dopo una lunga malattia a Gallarate (VA) il 31 agosto 2012. È stato arcivescovo e poi cardinale della Diocesi di Milano dal 1980 al 2002. Gesuita e biblista di fama internazionale, è stato Rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma e della Pontificia Università Gregoriana. Ha promosso a Milano la “Scuola della Parola”, per aiutare i giovani ad accostare la Scrittura secondo il metodo della lectio divina, e la “Cattedra dei non credenti”, che ha messo a confronto intellettuali laici e uomini di fede sui temi più scottanti dell’attualità e della religione.


TEMPO GRAZIATO

Andrea Grillo, Tempo graziato. La liturgia come festa, Edizioni Messaggero Padova, 2018, pp. 116, 10,50 €

Il primato del tempo sullo spazio è uno dei felici “ritornelli” di papa Francesco. Ma in che cosa consiste questa priorità del tempo? Che cosa può offrire la tradizione cristiana al modo di vivere il tempo dell’uomo tardo-moderno? L’autore cerca di rispondere a queste e altre domande partendo dalla grandiosa comprensione del tempo e della sua articolazione offerta dalla tradizione della chiesa, reinterpretando la nozione di tempo e ritrovando la differenza tra “tempo festivo”, tempo libero e tempo del lavoro per giungere ad assaporare, in modo non fondamentalistico, il valore originario della festa.

L’autore. Andrea Grillo è professore di teologia dei sacramenti e di filosofia della religione presso l’Ateneo Sant’Anselmo, in Roma.


L’UOMO DELLA CROCE

L’uomo della croce. L’immagine scolpita prima e dopo Donatello, Scripta Edizioni, 2013, pp. 248, 19,00 €
A cura di Carlo Cavalli e Andrea Nante (disponibile al Museo diocesano di Padova)

Il volume comprende 14 interventi che spaziano dalle ragioni della mostra L’uomo della croce. L’immagine scolpita dopo Donatello, realizzata dal Museo diocesano di Padova e dall’Ufficio diocesano beni culturali nel 2013 (14 settembre – 24 novembre) e ospitata nelle Gallerie del palazzo Vescovile di Padova, alle interpretazioni teologiche, ai dettagli e risvolti dei tre restauri che hanno interessato altrettanti crocifissi: il Crocifisso di Polverara, il Crocifisso veneziano della parrocchiale di Chiesanuova in Padova e il Crocifisso ligneo della chiesa di San Gaetano in Padova. Un’occasione per rileggere attraverso le opere d’arte e i secoli il dramma dell’amore di Dio per noi.

Il volume-catalogo della mostra è tuttora disponibile al Museo diocesano di Padova.


Da vedere 2018/03

RISORTO

di Kevin Reynolds
genere: drammatico 107’

Nei territori romani della Galilea, nelle settimane seguenti la crocifissione, comincia a circolare un interrogativo, per la cui soluzione sono incaricati Clavius, potente tribuno romano, e il suo aiutante Lucio. A loro è affidato il compito di risolvere il mistero su ciò che è accaduto a Yeshua (Gesù). Si tratta di fermare l’idea che quell’uomo sia risorto e evitare l’esplodere di una rivolta a Gerusalemme.
Tutto si può dire tranne che si racconti una storia nuova e inedita. E tuttavia tornare a riproporre quei momenti della crocifissione e della resurrezione di Gesù vuol dire confrontarsi con l’avvenimento che ha cambiato la storia del mondo, e non per dire cose sconosciute ma per rivederle con occhi cambiati. Qui soprattutto, dal momento che gli avvenimenti non mutano ma sono sempre più lontani, decisivo diventa l’approccio scelto, il modo di trattare i fatti e di svilupparli tra suggestioni e approfondimenti. La materia narrativa c’è, innegabilmente e, affidata a una produzione americana, segue il percorso di un “caso” che si snoda tra ragione e irrazionalità, come un “thriller” da risolvere. Il che non vuol dire abbassare il tono o livellare la resa ma dare uno slancio di revisione alla vicenda al di là dei prevedibili sbalzi. Kevin Reynolds, il regista ne offre una conferma quando dice che «si ha l’opportunità di immedesimarsi in Clavio, un tribuno scettico, confuso dall’eccezionalità dei fatti che accadevano in Giudea. Non si mette alla ricerca del corpo di Cristo per proseguire una missione politica o religiosa: il suo compito è eseguire degli ordini». Da questo si capisce come l’intento sia essenzialmente concreto, collocato in una dimensione visionaria e incerta perché incapace di esprimersi in modo compiuto. Nella parte finale, quando Gesù vive a contatto con gli uomini e dà inizio alle sue azioni a servizio degli altri, il film ritrova quella solennità e quel segno del mistero che lo rendono più drammatico e palpitante. Le scene d’azione sono efficaci, e non superano mai la soglia del facile ammaestramento. È evidente che il recupero di una dimensione semplice, mai enigmatica o ambigua è ciò che chiede la traduzione in immagini della storia della resurrezione, oggi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti (a cura della Commissione nazionale valutazione film CEI).