Cercare insieme il bene possibile nella comunità

Lettera diocesana 2019/05

Una sera, a una delle ordinarie riunioni per programmare le attività con i ragazzi, il presidente di Azione cattolica di San Giorgio delle Pertiche ha condiviso con gli animatori un’idea fuori dall’ordinario: proporre al Consiglio pastorale di accogliere negli spazi della parrocchia alcuni migranti. Era il 2016, l’Anno della Misericordia, e la proposta nasceva dal desiderio di prendere sul serio le parole di accoglienza di papa Francesco e di provare, con quanto ci era possibile, a rispondere realmente all’appello del Pontefice che chiedeva a ogni comunità, allora come oggi, di dare ospitalità a famiglie di migranti e a giovani profughi, per dare loro una speranza concreta.

L’iniziativa rappresentava, per la nostra comunità cristiana, un’occasione preziosa di confronto, di riflessione e di maturazione: il nostro tempo ci offre ogni giorno la possibilità di misurarci nella misericordia e ci chiede quotidianamente di prendere posizione, di essere co-responsabili, come cittadini e come cristiani, della costruzione di una società più giusta.

Il parroco e il Consiglio pastorale, approvando la proposta e desiderosi di rispondere al richiamo a essere comunità accogliente, hanno così dato avvio a un percorso di discernimento durato diversi mesi, per giungere a una scelta consapevole. Al desiderio di ospitalità, infatti, si affiancavano dubbi e riserve sull’effettiva capacità di mettere in atto e di sostenere questo percorso. Una piccola commissione, formata da alcuni consiglieri tra i quali anche il rappresentante del gruppo Caritas, ha provveduto così a raccogliere informazioni sui regolamenti e sui protocolli di accoglienza, per comprendere quali passi fosse necessario compiere e in quale modo la comunità avrebbe dovuto attrezzarsi. La collaborazione con la Caritas diocesana e con la cooperativa che si occupa della sistemazione dei profughi è stata preziosa per sciogliere, nel corso dei mesi, dubbi e curiosità sulla realtà dell’accoglienza e per individuare gli spazi più adatti ad alloggiare chi sarebbe arrivato.

Nel 2017, dunque, la decisione è giunta a maturazione e nell’autunno dello stesso anno sono arrivati a San Giorgio delle Pertiche cinque ragazzi di origine africana.

Ma che cosa comporta, davvero, l’accoglienza di uno straniero nella nostra comunità? Anche su questo il Consiglio pastorale ha dovuto riflettere nel suo percorso di discernimento: comporta fare spazio a chi arriva, dedicare del tempo – nell’incalzare delle nostre attività – all’ascolto di storie e parole che hanno suoni e colori diversi. È forse questo il tratto di strada più difficile, per cui siamo ancora in allenamento: l’aiuto materiale, la messa a disposizione di un piccolo appartamento sono primi importanti passi, ma non sono il punto di arrivo. L’accoglienza è un’apertura che va oltre l’ospitalità, che richiede di metterci in gioco, di rendere partecipe chi arriva di qualcosa di nostro e di riconoscere che l’altro, con le sue domande cariche di speranze, è una ricchezza. Nella verifica al termine del mandato, il Consiglio pastorale uscente ha ricordato al nuovo eletto di proseguire nel progetto iniziato aprendo vie di integrazione: non dimentichiamoci dell’arrivo di questi ragazzi, andiamo da loro per invitarli alle nostre attività e coinvolgerli nelle nostre realtà. Se continuiamo a camminare insieme sulla strada dell’accoglienza, ogni anno sarà un anno di misericordia.

don Lorenzo Biasion e Consiglio pastorale parrocchiale di San Giorgio delle Pertiche (Pd)